Trascendere il tempo.
01.3 Novembre 2023 Un film cazzone, perfetto per vendere popcorn come Robocop (1987) può insegnarci qualcosa su come parlare della realtà attuale? E ci libereremo mai dalla tirannia di Betteridge?
Una domanda pressante per un autore è realizzare un libro che non invecchi male, e che possa risultare attuale anche a diversi anni dalla pubblicazione. Per un autore di romance, fantasy o di giallo è semplice: possono anche essere racconti cristallizzati al tempo della pubblicazione, ma il cuore della storia rimangono i protagonisti, le loro emozioni e il conflitto.
Ma per un autore di fantascienza? La tecnologia, lo scenario politico e l'orizzonte scientifico cambiano. I computer che Asimov descriveva negli anni ‘50 non avevano previsto né la miniaturizzazione né le reti globali, e ricordano ancora degli enormi laboratori con chilometri di armadi, e uomini che vanno avanti e indietro a controllare e sostituire le valvole fulminate.
Altri autori, come Ray Bradbury e Arthur C. Clarke, credevano che il blocco sovietico sarebbe sopravvissuto e che la guerra fra le superpotenze, come in Cronache Marziane, o una collaborazione per la ricerca spaziale, come in 2010 Odissea Due, avrebbero definito il futuro dell'umanità. Ma come può un opera di fantascienza trascendere il tempo?
Vivo o morto tu verrai con me.
Prendiamo ad esempio Robocop, il film del 1987 scritto da Edward Neumeier e Michael Miner e diretto da Paul Verhoeven. In Robocop il protagonista muore durante un'imboscata e viene trasformato in un cyborg, ritrovandosi quindi a dover indagare sul suo stesso omicidio.
In questo futuro i cuori artificiali sono una realtà consolidata e non hanno bisogno, come negli anni ‘80, di enormi apparati esterni per poter essere alimentati. Le conoscenze del 2043 permettono quindi, ad una multinazionale come la Omni Consumer Product, di integrare la spina dorsale e il cranio di un poliziotto deceduto con un corpo completamente artificiale rivestito da una armatura di acciaio e kevlar, creando così un’arma formidabile. Inoltre l'OCP possiede software per registrare, trasmettere, sovrascrivere, analizzare i pensieri e le intenzioni e cancellare la memoria: il che le permette anche l'installazione di direttive che costringeranno Robocop ad obbedire alla sua programmazione, pena il provare dolore in caso di disobbedienza. Sovrascrivendone la personalità, la OCP ha un prodotto perfetto.
Ma anche la nemesi di Robocop, l’Enforcement Droid 209, o ED-209, un altro progetto della OCP, è, almeno in teoria, impressionante: è un robot bipede che monta sulle braccia cannoni di grosso calibro e dei lancia missili, possiede la capacità di navigare corridoi e uffici autonomamente e di comprendere quali siano le minacce alla sua sicurezza. Per dire quanto fosse innovativa l'idea di ED-209 rispetto alla tecnologia reale, il primo robot Big Dog di Boston Dynamics, una sorta di "mulo" robotico capace di attraversare autonomamente terreni scoscesi, è del 2005. Tuttavia, al contrario di Big Dog, il funzionamento di ED-209 è pessimo: comprende la presenza di una minaccia e sà rispondere dando al criminale 20 secondi per desistere… tuttavia dopo il termine dell'ultimatum l’ED-209 non smette di dare la caccia ai suoi bersagli, anche se si sono arresi o sono evidentemente morti.
Escludendo Robocop ed ED-209, tuttavia, nel film non rimane molto di fantascientifico: la Detroit del 2043 si ritrova in un mondo in cui non vi è mai evidentemente stata la globalizzazione, la segretaria della OCP utilizza una macchina per la stenografia per raccogliere gli appunti della riunione, l'uso di contanti apparentemente non è stato soppiantato dalle carte di credito, non vi è alcuna traccia di internet, infatti Robocop per ottenere informazioni da un archivio della polizia deve accedere fisicamente ad un terminale in una sala server, e mancano gli smartphone.
L'unico apparecchio nel film che ricorda un tablet è il tracciatore che permette alla OCP di conoscere la posizione di Robocop. Però ricordiamoci che nel film non si vedono cellulari e tutta l'altra tecnologia ha un peso, uno scopo singolo e un volume, proprio come tecnologia progettata negli anni '80, quindi non si sa come il tracciatore possa comunicare.
Se aguzzate gli occhi potrete anche notare nella scena dell’archivio della polizia delle bobine magnetiche, dei nastri raccolti in grossi anelli di plastica infilati in alcune rastrelliere. In quei nastri venivano registrati i backup dei dati oppure conservati i software da eseguire…
Un elemento di colore è che uno dei personaggi principali registra un suo video-messaggio su un CD. Questa poteva essere un evoluzione tecnologica possibile, e se consideriamo DVD e Blu Ray lo è stata. All'epoca per avere un segnale video su un disco con qualità televisiva bisognava disporre di un Laserdisk, un disco pesante e grande quanto un LP in vinile.
Se volevate un film con buoni effetti speciali, sì, effettivamente Robocop per l'epoca era un ottimo film con effetti visivi pazzeschi, ripensate alle sparatorie e alle scene con ED-209, ma se vi aspettavate una storia immaginifica a livello fantascientifico cittadino purtroppo vi conviene tornare a Blade Runner. O se preferite ai segmenti del 2015 di Ritorno al Futuro parte seconda.
Inoltre, come film poliziesco Robocop è fin troppo lineare e come film di supereroi (in uno degli speciali viene menzionata la regola di Stan Lee "eroi con grandi poteri e grandi mal di testa") non è particolarmente brillante. A livello di interesse eroistico la storia è strutturata come uno sparatutto a scorrimento del Commodore 64: il protagonista arresta i criminali e alla fine fa fuori il gran cattivo di fine livello; possiamo dire "Roomba calibro 9"?
Però come film Robocop funziona bene e continua a rimanere uno dei titoli memorabili degli anni '80. Come mai?
In parte perché la sceneggiatura è costruita bene. Ma in altra parte perché al suo cuore Robocop è una satira, una commedia nera che usa meramente la scusa della fantascienza e della vicenda del suo protagonista per ricordarci cos'era il mondo in cui è nato: gli anni '80 di Reagan, della deregulation, del menefreghismo verso i morti di AIDS e del crimine rampante. Non importa che la tecnologia fantastica sia solo confinata negli uffici della OCP o sia montata addosso al protagonista, perché la storia e il contorno tecnologico sono solo scuse per parlarci di chi siamo stati, e quindi di chi siamo.
I’d buy it for one dollar.
In questo Robocop fa sua la regola di Isaac Asimov. Per il padre del ciclo dei robot la fantascienza è “quella branca della letteratura che tratta della risposta dell'umanità ai cambiamenti”. Un cambiamento che minaccia di essere peggiorativo, a volte non perché l’autore desideri essere pessimista, ma perché vuole rendere la vicenda più drammatica. Nel caso di Robocop, Neumeier, Millner e Verhoeven volevano essere pessimisti: la fantascienza di questo film non riguarda l'impatto degli impianti cibernetici, qui chiamati semplicemente protesi, sulla società, ma riguarda lo studio degli estremi del capitalismo e sull'evoluzione dell’America di reagan sul mondo.
Capitalismo nel futuro.
Il film si apre con un finto telegiornale, che ci racconta di come il presidente degli Stati Uniti sia in orbita a visitare la piattaforma orbitale “Pace” costruita nell'ambito del programma delle guerre stellari, e di come la OCP stia affrontando lo sciopero della Polizia di Detroit. Ah sì, nel 2043 la polizia di Detroit è gestita da una ditta esterna tramite appalto.
«Sebbene alcune innovazioni del sistema fiscale abbiano creato un’economia ideale per la crescita corporativa, il settore dei servizi, l’applicazione della legge per esempio, ne ha sofferto. Io credo che sia giunto il momento di restituire qualcosa.»
Dai brandelli del film scopriamo che dietro alla pessima gestione della polizia c’é un piano ben preciso: la OCP vuole esasperare i poliziotti per indurli allo sciopero, così da poterli sostituire con plotoni di ED-209, in modo da mostrarne il buon funzionamento sul campo e venderlo ai militari. Allo stesso tempo l'esplosione della criminalità permette alla OCP di acquistare il cuore della vecchia Detroit per un pugno di dollari in modo da poter realizzare “Delta City”, un enorme progetto commerciale di espansione urbanistica, un enorme complesso commerciale che tenta di replicare il modello del World Trade Center di New York. (Sempre sperando nelle intenzioni della OCP non ci fosse anche imporre il costo per mantenere il centro alla città, ma dai la OCP non può essere così malvagia, giusto?).
Insomma, qualsiasi cosa accada, la OCP è sempre destinata a vincere.
Dick Jones, il vicepresidente della OCP, nel suo discorso iniziale parla di "mercati storicamente non competitivi, come ospedali, prigioni ed esplorazione spaziale": considerare ospedali e prigioni come un "mercato" nel 1987 era ancora una idea oltraggiosa, eppure Reagan, Bush e anche Bill Clinton hanno bruciato le tappe e avverato la visione capital-distopica di Robocop, così come ha raccontato Michael Moore nel suo documentario "Sicko" del 2007.
Come ci ricorda anche Michael Moore, negli Stati Uniti l'area della salute è un mercato servito da strutture private, ed è coperta solo in minima parte dallo stato federale. Gli Stati Uniti infatti sono l'unico paese sviluppato senza un sistema di sanità pubblica, e nonostante questo una proporzione significante della popolazione non ha una assicurazione sanitaria che la possa tutelare, mentre l'altra si ritrova impossibilitata ad ottenere i benefici a causa della burocrazia, se non a causa delle frodi. Dal 1997 i costi dei servizi ospedalieri sono cresciuti di tre volte rispetto alla crescita dei salari.
Per quanto riguarda il discorso delle prigioni è un po' diverso, negli Stati Uniti le prigioni private erano già una realtà nel 1844, anche se il sistema moderno di gestire una prigione come una fonte diretta di profitto è nato nell'epoca di Reagan. Martellando sulla scusa della "guerra alla droga" di Nixon, inoltre, il governo federale degli Stati Uniti ha permesso che la popolazione carceraria crescesse da 200.000 persone del 1971 a contarne ben 1.600.000 del 2012, otto volte tanto, e il sistema di carceri private ha permesso alle tre aziende che controllano il mercato di ottenere ben 3,3 miliardi di dollari nel 2016.
Il sindacato di polizia e la militarizzazione.
E la polizia? Come detto la OCP gestisce apposta in maniera pessima la polizia di Detroit, e nelle prime scene scopriamo che il sindacato vuole scioperare. Cosa vuol dire questo?
Le associazioni di categoria per i membri della polizia sono sempre esistite negli Stati Uniti, ma veri e propri sindacati, col diritto a gestire una contrattazione collettiva per conto dei membri, sono riconosciuti solo dagli anni ‘70. Per quanto riguarda il diritto allo sciopero invece non è garantito in diversi stati, fra cui quelli di New York, California oppure in Michigan, dove è ambientato Robocop (1987). Quindi una frase come “la polizia di Detroit proclama uno sciopero” è un interessante spunto di riflessione, visto che uno sciopero dichiarato, con le leggi del 1987, avrebbe ricevuto in risposta un ondata massiccia di licenziamenti e denunce da parte della città, se non dello stato.
Comunque il film riporta ottimi motivi per cui i poliziotti della Detroit del futuro sono incazzati: devono andare in pattuglia per sventare il crimine e non riescono mai a ottenere rinforzi adeguati per poter intervenire, infatti il protagonista morirà anche a causa dell'assenza dei rinforzi… e non importa che i poliziotti posseggano elmetti con radio integrata e vestano giubbotti antiproiettile: la criminalità è ben armata e organizzata e anche un disperato che vuole rapinare una drogheria riesce a procurarsi un fucile mitragliatore. Un giubbotto antiproiettile non ti ripara completamente dal dolore se vieni colpito al torace, e comunque un colpo fortunato alla faccia, alle braccia o alle gambe possono mettere lo stesso K.O. un tutore dell'ordine ben addestrato.
La trasformazione di una città in campi di battaglia è un tema comune anche in Fuga da New York (1981) e in Predator 2 (1990): gli anni ‘80 erano pieni di pessimismo dove si credeva che la criminalità potesse esplodere e incancrenirsi. Anche in Ritorno Al Futuro Parte 2 (1990) si esplora questo tema, in una maniera molto più leggera e incidentale, non nel futuro ma nel presente, in una linea temporale alternativa visitata dai protagonisti dove il bullo che tiranneggiava la famiglia del protagonista riusciva a diventare un magnate del nucleare sfruttando un errore dei protagonisti. Se vi interessano altre opere che esplorano questo tema potreste anche tentare di recuperare Max Headroom, serie televisiva del 1987, un mondo in cui oltre all'inquinamento e alla criminalità rampante è anche illegale possedere un televisore che si possa spegnere.
E come vive la popolazione a Detroit nel 2048?
Cinismo
Johnson: «Too bad for Kinney huh?»
Morton: «That's life in the city.»
Non viene mostrato molto di come viva la cittadinanza normale, ma da quel poco che si può osservare grazie alle interviste del finto telegiornale la gente è incazzata e cinica.
Lo show televisivo più seguito, che da una scena tagliata sappiamo che si intitola “It's not my problem” ovvero “Non sono affari miei”, è una commedia dove il protagonista, Bixby Snyder, un ometto con occhialini rotondi e baffoni, si ritrova in situazioni piccanti con modelle dai seni prosperosi e ripete continuamente la battuta “Lo comprerei per un dollaro!”
Vera e propria televisione spazzatura: nessuno dei segmenti che riusciamo a vedere fa ridere: è pornografia mal travestita, e l'unica battuta è solo un tormentone che viene ripetuto fino alla nausea. Insomma, per il mondo di Robocop lo svago di massa, oltre ai giochi da tavolo per famiglie dove si minaccia di purgare il mondo col fuoco della guerra nucleare, è Benny Hill Show portato all’estremo.
In questo Robocop non è riuscito a prevedere bene il futuro, perché la tecnologia è entrata a gamba tesa e ha permesso a chiunque si senta offeso di qualsiasi cosa per qualsiasi merito di ottenere una cassa di risonanza impedendo così anche ai nuovi Benny Hill di sorgere: uno show come "It's not my problem" oggi diventerebbe il punto focale per una guerra santa, per la santificazione e per la crocifissione di Bixby Snyder, e qualsiasi cosa la produzione televisiva facesse si ritroverebbe il solito mitomane che le fa recapitare un pacco bomba, per motivi che ben esulano sia dalla libertà di espressione o dal rispetto dei più deboli.
Insomma, la gag della tv spazzatura è invecchiata malissimo più per la forma che non per la realtà: hanno tolto gli elementi pornografici dalla tv spazzatura, hanno messo più elementi razzisti e violenti e li hanno ribattezzati “interviste ai politici italiani al telegiornale dell'ora di cena”. Scherzi a parte, in un remake di Robocop (ne esiste uno ma non l’ho visto) non dovrebbe esserci una parodia di Benny Hill, ma un ipotetico “Otterremo il mutuo per la prossima micro casa di lusso al mare?”, con tanto di proteste in piazza contro i messaggi pro-consumismo.
Un punto invece dove Robocop ci ha sorprendentemente azzeccato è la scena dove un ex assessore trombato alle elezioni si rintana in un ufficio, prendendo in ostaggio il nuovo sindaco e i suoi assessori, domandando alla squadra SWAT della polizia il caffè, il riconteggio dei voti, il suo vecchio lavoro da assessore, un ufficio più grande e un’auto di grossa cilindrata. Qui la mente va a come l'amministrazione Trump ha richiamato il supporto dei propri sostenitori per non accettare il risultato del voto.
Oppure le proteste armate che sempre in Michigan nel 2020 hanno visto dei cittadini entrare armati nell'assemblea del governo per protestare contro le disposizioni che imponevano il coprifuoco sanitario a causa del coronavirus.
Ovviamente questo cinismo ha colpito anche i vertici della OCP: anche se è chiaro sin da subito cosa vogliono fare alla città di Detroit, diventa ancora più oscuro una volta che si riesce a tradurre il linguaggio aziendale e a comprendere le implicazioni.
Un prodotto.
«He doesn't have a name, he has a program. He is a product.»
«You are a product, and we can't have products turning against us.»
Ecco la verità: Murphy è stato riportato in vita con un atto di necromanzia tecnologica per diventare uno schiavo. Ha delle direttive che lo spingono ad agire in un certo modo, ma trattiene ancora in sé i ricordi della vita passata. In un certo senso il fatto che nessuno alla OCP, tranne il suo creatore che però ci lascia le penne, riesca a comprendere il vero potenziale della tecnologia, ridurre in schiavitù tutta la popolazione, è l'unica cosa rassicurante della Detroit del 2048. Altrimenti quel mondo diventerebbe Sangue del mio Sangue di Giuseppe Menconi, ma in salsa High-Tech.
Cosa possiamo imparare dall’esempio di Robocop?
Quindi, come può la fantascienza trascendere il tempo, pur sapendo che non riuscirà a intercettare lo sviluppo della tecnologia, della scienza e della situazione politica?
L'esempio di Robocop è: non scrivendo una semplice storia che parla di “futuro”, ma intercettando un trend nel pensiero odierno e dandogli diritto di governo autoritario sul mondo che la storia deve rappresentare. È lo stesso principio in Rollerball con James Caan: l'individuo fa paura ai padroni del mondo, ovvero anonime “megacorporazioni” che, con la scusa di impedire le guerre, hanno soppiantato la politica democratica e diviso l'economia mondiale in città stato gestite dai monopoli industriali. Hanno bisogno di eroi sportivi per tenere tranquille le masse di operai, ma un atleta che sopravvive a lungo è un pericolo perché potrebbe far venire "strane idee" di individualismo alla popolazione.
Cosa possiamo evitare di fare?
Vi lascio con una piccola chicca, gli spot della linea di giocattoli Robocop and the Ultra Police, dalla serie di cartoni animati prodotti dalla Marvel (sì, quella Marvel) con tanto di costume da Robocop. Così potrete provare anche voi l'ebrezza di non essere più degli stupidi e inutili bambini, ma bensì di essere robot senza nome con un programma! E visto che siamo in tema “è il futuro e quindi siamo tolleranti” avrete anche i colleghi presi dai Village People. Ma attenti a non mettervi nei guai e a cercare di arrestare un dirigente corrotto, mamma OCP potrebbe arrabbiarsi con voi!