La domanda bruciante.
Spesso il problema di essere uno scrittore non è scrivere un libro e portarlo a pubblicazione, ma è venderlo. E il processo della vendita comunque ha bisogno di un pubblico pronto a recepire il romanzo che hai scritto.
Detto questo, come crei un pubblico?
Scrivi una newsletter.
Uno dei modi per rispondere questa domanda è creando dei contenuti che possano interessare al tuo pubblico di riferimento, quello che leggerebbe ciò che scrivi per i temi che vorresti affrontare nei tuoi libri. Ma quale sarebbe il formato giusto?
Una Newsletter potrebbe essere un modello giusto. Certo, in Italia siamo più abituati a vedere i social come un veicolo per i contenuti per i nostri fan, e le newsletter come un veicolo di vendita, mentre negli Stati Uniti, dove, anche per motivi di natura fiscale, il modello è più diffuso, ci sono newsletter che propongono un modello ibrido: informano, intrattengono e vendono, sia direttamente proponendo prodotti, che indirettamente, attraverso sponsorizzazioni e link affiliati. In Italia fare affiliazione è più difficile per motivi fiscali, però rimarrebbero aperti diversi vantaggi.
Certo, creare una newsletter sarebbe solo una minima parte della promozione che dovresti fare per poter vendere in maniera efficace i tuoi romanzi, ma almeno inizieresti con qualcosa di molto più semplice che non creare un canale YouTube o un podcast, e che si collegherebbe comunque meglio al tuo futuro impegno da scrittore.
Scrivere una newsletter potrebbe darti anche degli spunti interessanti: potrebbe permetterti di re-imparare gli argomenti spiegandoli, di documentare la tua esperienza come scrittore e di aumentare il numero di persone che possano trovare dilettevole leggere i tuoi racconti. Insomma, è più ciò che rischi di perdere a non scrivere una newsletter che il tempo che spenderesti per scriverla.

Le giuste obiezioni.
“Ma David, è davvero necessario avere una newsletter?”
No, è uno dei modi aggiuntivi per incontrare e far crescere un pubblico, non è necessario e non è esclusivo. Però è uno dei modi per far crescere in maniera organica il pubblico, ovvero attirarlo pagando con dei contenuti che lo possano interessare e lo possano portare a seguirti e non spingendo sulla pubblicità a pagamento.
“David, ma se invece aprissi un canale su Instagram, YouTube oppure cominciassi a postare su TikTok?”
Sicuramente sarebbe utile, anche per comunicare con gli altri creatori nella tua nicchia, ma scrivere una newsletter non ti vieta di integrarla con gli altri social o gli altri canali che stai seguendo. Inoltre altri social richiedono tutta una serie di skill e logiche aggiuntive che non sono strettamente legate allo scrivere. Per creare dei reel godibili devi trasformare la tua casa in uno studio di regia e devi prepararti, la newsletter la puoi anche scrivere e pubblicare in pigiama.
“Ok David, ma ho già un canale YouTube avviato, con ventimila iscritti, perché dovrei anche creare una newsletter?”
Perfetto! Anzi, sai cosa, ti invidio! Evidentemente hai già un tuo pubblico ma… a fronte di un minimo impegno aggiuntivo potresti trovare dei vantaggi: i copioni che già scrivi per YouTube li potresti riutilizzare per la newsletter. Oppure potresti usare la newsletter come appoggio per espandere gli argomenti per cui non riesci a trovare materiali visivi da usare, o che non hai tempo di produrre come video. O ancora, con la newsletter hai una possibilità in più di iterare sulle idee. Inoltre non tutto il tuo potenziale pubblico potrebbe avere tempo di seguirti su YouTube, o l'algoritmo potrebbe dimenticarsi di te. Aprire una newsletter potrebbe essere una rete da pesca in più per acchiappare il pubblico.
Ispirazioni.
Prima di continuare vorrei ringraziare Ali Abdaal per i suoi video “How Writing Online Made me a Millionaire” e ”Why everyone should start an email newsletter” che mi hanno convinto a far partire Tesseratto oltre a fornirmi spunti per questo articolo.
Il discorso della passione.
Ricordati che se vuoi essere uno scrittore hai deciso di voler scrivere di un qualcosa che ti appassiona. Allora è solamente giusto e naturale mostrare la passione attorno ai temi che ti toccano o che ti interessano e che toccheranno la tua scrittura. Su internet c'é tutta una sfilza di canali, soprattutto YouTube, che sfruttano questo meccanismo per ottenere visioni pubblicitarie e sponsorizzazioni presentando la propria visione su argomenti storici, scientifici o anche pratici. Mentre attendi la pubblicazione, e ricordati che, se passi attraverso un editore, la scrittura di un libro richiederà parecchio tempo se non altro perché le uscite librarie sono contingentate in scaglioni, potresti usare la tua passione per dare al tuo pubblico qualcosa su cui riflettere prima di mettere le mani sul tuo libro, qualcosa oltre il semplice “Manca una settimana all'uscita del mio libro!”

Rafforzare la Scrittura.
Per uno scrittore, il primo beneficio di mantenere una newsletter è il poter affinare tutto il processo legato alla propria scrittura. Il processo creativo per creare la newsletter è comparabile a quello necessario per scrivere un romanzo. Per creare una ambientazione che tu possa presentare in maniera credibile ti serve effettuare delle ricerche storiche, scientifiche, e quindi riflettere come quegli elementi possano darti spunti per essere usati per far procedere la trama, intensificare il conflitto e caratterizzare i tuoi protagonisti. Come abbiamo già visto quegli stessi studi li puoi riutilizzare per mostrare la tua passione.
Ma un altro beneficio del rispiegare gli argomenti che trovi interessanti è che ti permette di re-imparare tramite la spiegazione: ripassare un argomento di studio rispiegandolo è uno dei modi migliori per fissare le informazioni a mente. Ma se questo principio vale per la scuola perché non dovrebbe valere per il tuo hobby, o il tuo lavoro? Rispiegando potresti anche sorprenderti da solo scoprendo nuove connessioni fra le cose che hai studiato, oppure scoprendo nuove idee da esplorare. Scrivere per una newsletter ti permette di comprendere cosa stai pensando, quindi di comunicare con te stesso oltre che con un pubblico.
Pensa ai momenti “Eureka!” che ti vengono mentre scrivi, quanti momenti potrebbero arrivarti con lo sforzo di scrivere degli articoli? Scrivere articoli ti obbliga a sforzarti a vedere le materie che hai studiato da un altro punto di vista, permettendo alla tua mente di trovare nuove connessioni. Con uno studio sei riuscito a produrre due cose: il tuo romanzo e la tua newsletter, e il lavoro per l'uno ti ha aiutato per l'altro.
Uno sguardo dietro le quinte.
C'è anche un altro vantaggio a tenere una newsletter sulla tua attività. Iniziare una newsletter non vuol per forza di cose dire "inventare qualcosa di interessante da scrivere in sé", ma documentare il processo che stai seguendo. Una parte di pubblico è comunque interessata ai dietro le quinte, a come funziona la produzione di libri.
Prima dell'avvento del World Wide Web era difficile avere uno sguardo “dietro le quinte” sulla produzione di film o di libri, occorreva sperare di trovare la rivista che riportava l'intervista al tuo autore preferito. Oggi invece è più facile trovare informazioni sul proprio autore, quindi perché non renderlo ancora più semplice raccogliendo gli scritti in un punto facilmente accessibile? I gruppi K-pop insegnano che i potenziali fan divorano qualsiasi tipo di contenuto possa dare un minimo spiraglio sul quale possa essere la prossima uscita dei loro beniamini: infatti i gruppi Kpop rilasciano sui propri canali social anche i video con le sessioni di pratica delle coreografie. Basta cercare “bts dance practice” su YouTube per vedere un piccolo esempio.
YouTube e altri social.
“Ma David, non potrei piuttosto creare un canale YouTube?”
Se puoi farlo fallo, anzi. Ma ammesso che tu non abbia già un canale YouTube, potresti trovarti a dover pagare un certo costo iniziale aggiuntivo, in senso di tempo e lavoro, prima di veicolare il tuo messaggio in una maniera efficace: dovresti imparare a editare i video, a parlare per essere spontaneo, e dovresti creare un piccolo studio per mostrarti in video.
Inoltre, se non sei abituato a parlare in pubblico potresti trovare difficoltoso a superare il primo scoglio: comprendere che la gente può essere interessata a cosa hai da dire al di là dei tuoi racconti. Prima o poi dovrai farlo, dovrai imparare a rompere il ghiaccio alle fiere e alle convention e parlare coi tuoi fan, o con i tuoi possibili acquirenti, scrivere una newsletter per esporti al pubblico potrebbe essere un inizio, un primo passo per scoprire che la gente può essere interessata a ciò che hai da esprimere.
Conclusioni.
Quindi con una newsletter puoi attirare un pubblico interessato ai tuoi argomenti dimostrando passione e mostrando il tuo processo dietro le quinte, e puoi anche rafforzare ciò che hai imparato. Non ti impedisce di avere anche altri social, ed è pure gratis.
Iniziare una newsletter.
“Sì, ma come posso cominciare una newsletter? Dove posso farlo?”
Molto probabilmente, se non l'ho replicato da qualche altra parte, stai leggendo questo articolo su Substack. Substack è uno dei servizi gratuiti per gestire newsletter: è a bassissima frizione, basta iscriversi e postare i propri articoli. Substack ha anche una modalità interessante: puoi mantenere i post aperti a tutti, in tal modo Substack rimane leggibile come un blog, oppure puoi restringere i post solo a chi si è iscritto.
Come ho già detto, iniziare a scrivere una newsletter è gratis. Mal che vada se dovessi trovare l'impegno eccessivo potresti anche mantenere la newsletter per annunciare quando hai pubblicato un nuovo libro, o per condividere un racconto con i tuoi lettori. Certo, con le potenzialità offerte dal mezzo sarebbe un po' uno spreco limitarsi a usarlo come canale per gli annunci: sarebbe come entrare su Instagram, pubblicizzare il proprio libro, e non usarlo per postare selfie con gli altri autori oppure le foto di mostre, fiere e dei firmacopie, insomma, un enorme spreco di potenzialità.
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Aggiornamenti.
Fra la scrittura di questo articolo e la pubblicazione il Duca di Baionette ha pubblicato il video "Ha senso SCRIVERE se non hai pubblico sui SOCIAL? Devi sapere che…" dove approfondisce il problema di educare il pubblico, a tema social, ads.